giovedì 2 giugno 2011

I Qanat di Camelos






I Qanat erano delle strette gallerie sotterranee scavate anticamente dai "muqanni" ovvero i maestri d’acqua grazie a delle semplici zappe; queste gallerie intercettavano la falda acquifera lungo le pendici di una collina e tramite la gravità e una leggera pendenza trasportavano l’acqua in superficie. La ricerca cominciava nel punto dove un ventaglio alluvionale incontrava le pendici di montagne o colline; l'acqua era infatti più abbondante ad altitudini elevate per via del sollevamento orografico e le operazioni di scavo nel ventaglio, grazie alla consistenza prevalentemente arenaria e calcarea delle rocce sotterranee, era resa relativamente facile. I muqannī seguivano la traccia delle principali vie d'acqua provenienti dalle montagne per identificare prove di acqua sotterranea, ad esempio vegetazione con radici particolarmente profonde e filtrazioni stagionali. Un pozzo veniva scavato per determinare l'esatta posizione della fonte sotterranea e per verificare che il flusso d'acqua fosse tale da giustificare la costruzione del qanat. Se i prerequisiti erano raggiunti, la rotta veniva tracciata sul terreno.

Per tutti gli associati ed i loro amici "internauti" che si sono identificati con l'ineffabile metafora del cammello, animale simbolo della nostra Associazione, nasce questa nuova rubrica: si chiamerà appunto I Qanat e non sarà altro che una rassegna periodica, tratta anche dalla rete, dei contenuti e delle letture ritenute più significative e in materia di etica, politica, dottrune sociali ed economia .
Così come anticamente l'acqua dalle falde acquifere , grazie all’opera ingegneristica sotterranea saliva in superficie, ci auguriamo che questa nuova rubrica possa far zampillare nuova “acqua” capace di rigenerare la Sicilia, consentendo alle risorse più fresche e vitali che sgorgano silenti nelle oscure profondità del sottosuolo, di rigenerare grazie alla loro purezza e freschezza la sempre più desertica Savana degli Animali.

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