SOLIDALE


Il principio della destinazione universale dei beni della terra è alla base del diritto universale all’uso dei beni.
Esso invita a coltivare una visione dell’Economia ispirata da valori morali che
permettano di non perdere mai di vista né l’origine né la finalità di tali beni, in modo da realizzare un mondo equo e solidale.
Possono essere vissuti rapporti autenticamente umani, di amicizia, di solidarietà e di reciprocità anche all’interno dell’attività economica?
E’ la sfera economica eticamente neutrale? Può essere concepito un modello di sviluppo economico disumano e antisociale?
L’economia appartiene all’attività dell’uomo libero, e proprio perché umana deve  essere strutturata ed istituzionalizzata eticamente.

I tre pilastri su cui fondare una nuova società solidale:




  • Giustizia Ubi societas ubi ius
La giustizia fa propria la misura minima della carità. “ Non posso donare all’altro del mio se prima non gli ho dato ciò che gli spetta secondo Giustizia." Paolo VI

Ciò comporta una responsabilizzazione rivolta a tutti gli operatori economici,affinchè essi stipulino contratti equi: il mercato non è e non deve diventare il luogo della sopraffazione del forte sul più debole.
Se l’economia è sociale di propria natura, è di propria natura etica, cioè razionale: non ci sarà mai Un’economia irrazionale: essa non sarebbe una vera economia.





  • Bene comune 

L’attività economica non può risolvere tutti i problemi sociali mediante
la semplice estensione della logica mercantile. Questa va finalizzata al
perseguimento del bene comune, di cui deve farsi carico anche e soprattutto
la comunità politica.

E’ pertanto causa di gravi scompensi separare l’agire economico, a cui
Spetterebbe la produzione della ricchezza, da quello politico, a cui spetterebbe
di perseguire la giustizia mediante la redistribuzione.



  • Gratuità 

“Dimensione dell'agire che porta ad avvicinarsi agli altri, a se stessi o alla natura mai in modo puramente strumentale” da Dizionario di Economia Civile
La gratuità è il sale di ogni relazione umana, e significa guardare l’altro per
il valore che ha. Un imprenditore paga un operaio per la prestazione che offre. Accanto a questa motivazione estrinseca e strumentale, può e deve esserci una motivazione intrinseca che lo indice a rispettarlo per la dignità che ha, al di là degli stessi diritti e doveri sanciti nel contratto. Allo stesso modo l’operaio può riconoscere una motivazione intrinseca al proprio lavoro che vada oltre il giusto salario necessario al proprio mantenimento e della propria famiglia.
L’attività economica non può prescindere dalla gratuità, che alimenta la solidarietà, che comporta sentirsi “tutti responsabili di tutti” .
Per tale ragione la solidarietà non può essere delegata soltanto allo Stato.