giovedì 26 novembre 2015

Il Piano Sanitario Regionale per la Prevenzione - opportunità per migliorare la qualità della vita ed il sistema salute





L’Associazione C.A.ME.L.O.S. annovera, tra i propri scopi, anche quello di promuovere la partecipazione alla vita politica e sociale dei siciliani per alimentare una viva corrente di opinioni capace di indirizzare la vita culturale, economica e morale della Sicilia. Di conseguenza, l’Associazione aspira ad essere un luogo di comprensione e di studio degli scenari futuri in ambito civile, politico ed economico.



In questo quadro, Ca.me.l.o.s. sin nei primi anni di attività ha promosso attività culturali  orientati alla promozione del Bene Comune.



Tra le tante iniziative realizzate ricordiamo “il Buon Governo tra Etica, Federalismo e Sviluppo” organizzato dalla nostra associazione  nella tre giorni di  Calampiso qualche anno fa, ma anche le iniziative  da noi denominate “palmizi socio politici” su vari temi culturali (Laicità dello Stato, Principi non negoziabili, il ruolo delle politiche familiari) , e  di ambito più  economico e sociale (“Come coniugare efficacia e efficienza negli enti pubblici”  e l’”aziendalizzazione in  Sanità”) .

In tale contesto Ca.me.l.o.s, ha contribuito quest’anno a realizzare un progetto per l’Ordine dei Medici affinchè Il Piano Sanitario Regionale per la prevenzione o PRP possa effettivamente diventare lo strumento per contribuire a migliorare la qualità della vita ed il sistema salute.


Questa semplice ed ambiziosa idea , è stata da noi condivisa con il dott. Maurizio Ciofalo dell’Ordine dei Medici di Palermo e con il dott. Salvatore Requirez dell’Assessorato alla Salute con il quale in questi mesi sono intercorsi numerosi incontri e approfondimenti e che hanno  concepito le tre giornate del convegno che oggi ci vedono qui riuniti oggi in questa prima giornata , qualificato consesso di studio fra esperti del Settore e della prevenzione, in un momento formativo accreditato per la formazione continua dell’Ordine dei Medici .


La formazione sui documenti programmatici tra i professionisti della Filiera Salute sono una condizione necessaria ma non sufficiente per la realizzazione del Piano Regionale della prevenzione,  ed è stata questa la ragione condivisa tra tutti i  soggetti promotori dell’iniziativa, che ha portato a coinvolgere il mondo delle associazioni  nelle successive due giornate , affinchè gli apparentemente aridi e tecnici documenti della programmazione sanitaria, potessero essere diffusi , attraverso un linguaggio adatto ai tempi di oggi e di facile comprensione tra i partecipanti ed i cittadini siciliani che vorranno interagire .

Il metodo seguito è stato pertanto quello delle commissioni di studio riunitesi in questi mesi che hanno preceduto l’organizzazione dell’evento ed hanno reso possibile l’iniziativa che si svolgerà in tre giornate.



Camelos ritiene infatti che attraverso un’attiva partecipazione del mondo associazionistico, il welfare e la prevenzione possano ritrovare il posto che meritano e ridare nuovo slancio ad una società siciliana in balia della crisi non solo economica ma soprattutto di partecipazione e di idee.



L’impoverimento crescente delle famiglie siciliane è purtroppo ormai un dato di fatto e quasi un terzo delle famiglie siciliane (32,5%) si trova in una condizione di povertà relativa , dato quasi tre volte superiore a quello nazionale (12,6%). [i]



A ciò si aggiunga che il la percentuale di popolazione a rischio povertà è del 16,7% in Europa mentre è del 19,1% in Italia, e che il nostro Stato si caratterizza per una forte diseguaglianza territoriale nella distribuzione del PIL che passa da un valore pro capite di € 31.124 del Centro Nord (valore di poco inferiore a quello tedesco) ad un valore di € 17.957 del Mezzogiorno (addirittura inferiore a quello della Grecia). [ii]



Un’Italia divisa in due da un punto di vista economico che ha determinato negli ultimi anni un rallentamento del  tasso di crescita demografico, con un’età media della popolazione (42 anni) che si avvicina alla media italiana (44 anni) e con l’indice di dipendenza anziani che sta riallineando la Sicilia, storicamente una delle regioni più giovani, alla media nazionale.[iii]

Da sempre l’Italia dedica poche risorse al welfare e tale evidenza è attestata dal valore della spesa pro capite annua , pari a 7.972 € che classifica l’Italia all’11^ posizione tra i Paesi Europei , dietro i Paesi Scandinavi , i  paesi del Be.ne.lux. , la Francia e la Germania.



In tale contesto la scarsità di risorse impegnate nell’assistenza pubblica e sanitaria è ben più marcata nel Mezzogiorno dove i livelli di spesa pro capite sono significativamente inferiori ai livelli nazionali.



Lo studio del documento da parte della Commissione di C.a.me.l.o.s. si è dapprima concentrato sugli obiettivi generali, scegliendo, fra gli approcci possibili, quello legato alla diffusione della conoscenza, attraverso l’approfondimento tecnico dei principali documenti di riferimento della programmazione nazionale e regionale:



·         Il PNP 2014-2018 del Ministero della Salute 

·         Il Piano Regionale per la prevenzione 2015-2018



A seguito dell’approfondimento tecnico , la commissione di studio ha compreso che alla giornata dedicata agli esperti del settore della promozione sui punti strategici del piano andavano affiancate altre due giornate da dedicare a due target fondamentali per la diffusione del piano.

Il mondo dei giovani ed il mondo dei club service rappresentano infatti alcuni fra i target privilegiati per la diffusione del piano strategico elaborato dal DASOE dell’Assessorato alla Salute. Tra le varie opzioni ed alternative possibili, hanno accolto l’invito di C.a.me.l.o.s. l’Associazione Iniziativa Territoriale , a me legata da un’amicizia personale con il Presidente Ing. Giacomo Filippone , e il Club Rotary  Palermo Est che, grazie all’azione culturale del Presidente Antonino La Spina e con l’entusiasmo organizzativo del dott. Gianluca Gioia, ha reso possibile nella terza giornata il coinvolgimento di altri Club dell’Area Panormus ( Palermo Ovest e Lercara Friddi).



Il termine Prevenzione



La prevenzione come molte delle parole italiane ha un’etimologia chiara,  è una parola che indica il venire prima , preparare i rimedi contro danni e disgrazie.

In ambito medico come sapete indica quell’insieme organico di interventi volti a impedire l’insorgenza di un danno o ad apporsi alla sua progressione e diffusione.

Lo studioso da più riconosciuto padre della prevenzione è un italiano,  Bernardino Ramazzini. - Medico (Carpi 1633 - Padova 1714), professore  di medicina teorica dapprima a Modena (dal 1682), quindi (dal 1700) all'università di Padova, dove fu anche rettore di quel collegio medico. Egli enunciò e mise in atto precetti dottrinali e pratici che costituiscono la premessa storica di quella che oggi chiamiamo medicina del lavoro. Tali asserti, esposti da R. nella De morbis artificum diatriba (1700), sottolineano la sua viva partecipazione alle sofferenze dei lavoratori più esposti alle cause morbigene.

 Studiò il decorso delle malattie a forma epidemica, orientandosi verso la teoria di Th. Sydenham delle costituzioni e del genio epidemico e facendo studi sull'influenza degli agenti atmosferici nel decorso dei morbi. Inventò il barometro obliquo a mercurio. Precorse gli studi sull'elettricità atmosferica e sulla scoperta dell'ossigeno e dell'ozono. Nell'opera sua principe De morbis artificum dimostrò la necessità di affiancare a una legislazione civile protettiva della salute degli operai un movimento medico atto a preservarli dalle malattie, alle quali possono andare incontro nell'esplicazione delle diverse forme di lavoro.[iv]

Esistono tre livelli di prevenzione, che si riferiscono ad atti e fasi diverse[v]:

Prevenzione Primaria: è la forma classica e principale di prevenzione, focalizzata sull'adozione di interventi e comportamenti in grado di evitare o ridurre l'insorgenza e lo sviluppo di una malattia o di un evento sfavorevole. La maggior parte delle attività di promozione della salute verso la popolazione sono, ad esempio, misure di prevenzione primaria, in quanto mirano a ridurre i fattori di rischio da cui potrebbe derivare un aumento dell'incidenza di quella patologia. Frequentemente la prevenzione primaria si basa su azioni a livello comportamentale o psicosociale (educazione sanitaria, interventi psicologici e psicoeducativi di modifica dei comportamenti, degli atteggiamenti o delle rappresentazioni). Un esempio di prevenzione primaria è rappresentato dalle campagne antifumo o anti alcol  promosse dai governi, migliorare il regime dietetico ed alimentare della popolazione , limitare l’esposizione ai raggi ultravioletti, ridurre i contatti con sostanze cancerogene.

Prevenzione Secondaria: si tratta di una definizione tecnica che si riferisce alla diagnosi precoce di una patologia, permettendo così di intervenire precocemente sulla stessa, ma non evitando o riducendone la comparsa. La precocità di intervento aumenta le opportunità terapeutiche, migliorandone la progressione e riducendo gli effetti negativi. Esiste un modello che schematizza l’evoluzione della storia naturale di una malattia detto modello di Hutchinson, che individua inun diagramma quattro tempi  :

-          T1 il momento del verificarsi del danno biologico (obiettivo di prevenzione primaria)

-          T2 il momento il cui danno diventa diagnosticabile

-          T3 quando la malattia diventa sintomatica

-          T4 l’esito della malattia o il decesso

Perché una prevenzione secondaria sia efficace questo momento deve localizzarsi fra T2 e T3 . La prevenzione secondaria si può attuare in due modi:

-          Diagnosi precoce (rivolta al singolo individuo)

-          Screening di massa (richiede un intevento di sanità pubblica)

Un esempio di prevenzione secondaria è lo svolgimento del pap test e la mammografia nella popolazione femminile sana.

Prevenzione Terziaria: per alcuni studiosi è un termine tecnico relativo non tanto alla prevenzione della malattia in sé, quanto dei suoi esiti più complessi. La prevenzione in questo caso è quella delle complicanze, delle probabilità di recidive e della morte (anche se, in tale caso, tutti i trattamenti terapeutici sarebbero in un certo senso, paradossalmente, "prevenzione"). Con prevenzione terziaria si intende anche la gestione dei deficit e delle disabilità funzionali consequenziali ad uno stato patologico o disfunzionale.



Visione e Principi del Piano



Nel recepire vision, priorità e criteri del Piano Nazionale per la Prevenzione 2014 – 2018 il Dipartimento Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico dell’Assessorato alla Salute , sulla base delle analisi di contesto e del profilo di salute territoriale, ha individuato i programmi di prevenzione , ha definito la popolazione target,e la gestione delle azioni funzionali, che sono state inquadrate nel nuovo PRP 2014-2018  .[vi]



Ma quali sono i principi e la vision del PNP ?



1.      La promozione della salute e della prevenzione come fattori di sviluppo di una società.

2.      Garantire equità e contrasto delle diseguaglianze.

3.      Porre le popolazioni e gli individui al centro degli interventi con la finalità di conseguire il più elevato livello di salute raggiungibile.

4.      Basare gli interventi di prevenzione e promozione e tutela della salute sulle evidenze di efficacia “Evidence Based”.

5.      Accettare la sfida su economicità, innovazione e governance.

6.      Empowerment dei professionisti, degli individui e della popolazione.



Il PRP pertanto ambisce a diventare un piano della Promozione della Salute attuato attraverso mirate azioni di prevenzione che si sviluppino in un quadro strategico fino al 2018, recependo gli obiettivi sottoscritti dal Governo nazionale ed incorporando obiettivi decisi all’interno di un Piano nazionale.

Affinchè tale obiettivo possa realmente essere realizzato, C.a.me.l.o.s. auspica che gli organi politici responsabili del PRP, non seguano logiche orientate verso un rigido centralismo dirigista nell’applicazione delle misure. Un piano infatti deve essere si codificato in un insieme logico e coerente di obiettivi, azioni , risultati attesi e controlli.  Ma oltre a queste dimensioni dell’agire istituzionale , è sempre necessario in un orizzonte di medio termine, porsi in una necessaria dimensione di ascolto delle Associazioni e della popolazione per mettere in pratica quello che dovrà essere il Leitemotive  ed i Tag Cloud del nuovo piano :

Stewardship: la stewardship ovvero la strategia di gestione responsabile delle risorse ,  con riferimento al Piano della Prevenzione dovrà  introdurre tra tutti gli attori  un principio etico nella individuazione e nell’allocazione delle risorse, che in periodi di spending review e crisi finanziarie, può favorire la convergenza di interessi e contributi diversi nei processi decisionali rispetto a quelli originariamente stabiliti.

Una stewardship che possa corresponsabilizzare  tutti gli stakeholders per la  gestione responsabile del bene comune , e il benessere della popolazione è certamente il bene comune per eccellenza di un territorio.

La stewardship, diversamente da leadership più tradizionali fondate sul mandato istituzionale, si caratterizza per la capacità di motivare e creare senso di appartenenza e di rivestire il ruolo di collaboratore con uno stile “di essere al servizio”, esercitando responsabilità e autorevolezza.

Nel campo della sanità pubblica e della health policy il concetto di stewardship è stato definito nel World Health Report 2000 dell’OMS come “l’accurata e responsabile gestione (governance) del benessere della popolazione”[vii]. Lo sviluppo del ruolo di steward della prevenzione e della promozione della salute da parte del settore sanitario nel raggiungimento con i portatori di interesse degli obiettivi di salute è un obiettivo prioritario del PNP 2014-2018 .



Governance: e’ un termine che  ha origine da due parole inglesi, Government (Governo, Amministrazione) e Alliance (Accordo, Alleanza) ed indica in italiano sia l’insieme delle strutture che presiedono una strategia aziendale o governativa, sia la classe dirigente che intende perseguirli.[viii] Per governance della prevenzione vogliamo pertanto qui intendere quell’alleanza nata sul campo e sulle competenze fra lo Stato e le sue articolazioni locali (Regioni, Assessorati, Comuni ) e che tiene pertanto conto di tutti gli attori e stakeholders  chiamati a dare il loro contributo sul tema della prevenzione.



Rilevanza : Occorre ben comprendere il carico di malattia per l’intera popolazione regionale ed in termini di diffusione per porre il focus e le risorse sui reali problemi di particolare impatto sulla popolazione di un territorio in termini di salute.



Coerenza: La coerenza del PRP va letta in relazione ai documenti della programmazione nazionale e al quadro normativo –giuridico in cui è inserita. Nel caso della Regione Siciliana non deve prescindere  dal ruolo svolto sul territorio dalle Aziende Sanitarie Locali , ospedaliere e dai policlinici universitari.



Sviluppo: opportunità di saper cogliere e valorizzare i contributi di tutti gli stakeholders sul tema della prevenzione ben sapendo che differenti sono i contributi che possono dare gli enti pubblici deputati all’erogazione dei servizi, i soggetti privati convenzionati ,  le aziende farmaceutiche e le associazioni ma che sono attraverso un’azione sinergica ed osmotica tra tutti gli attori potranno essere generati fattori di sviluppo sostenibili .



Occorre infine superare il concetto , tutto ragionieristico, della prevenzione come generatore di costi che, in epoca di spending review, non aiuta le politiche sanitarie di prevenzione. Oggi infatti in molti dei documenti economici , sia ministeriali sia dell’assessorato alla salute , viene presentata la assistenza collettiva e sanitaria in ambiente di lavoro mettendo in evidenza le risorse impiegate per acquisizione di beni e servizi e di personale: ne consegue un focus marcato sui costi della prevenzione che non lascia spazio alla valutazione, non solo economica, ma soprattutto sociale dei molteplici interventi attuati oggi in materia di prevenzione e che, pur determinando forti risparmi di spesa futura, sfuggono ad una rappresentazione  formale e ad una valutazione economica apprezzabile.

Eppure le politiche per la prevenzione rappresentano è un formidabile strumento di governante per le politiche sanitarie nonché  agente educativo per accrescere la consapevolezza dei nostri cittadini.

E’  l’auspicio di Camelos che si possa ideare , a livello regionale, una revisione delle modalità di rendicontazione che consenta la definizione di un nuovo modello di rendicontazione sociale per la prevenzione che possa far conoscere , in modo divulgativo e accessibile tra gli addetti ai lavori e non , le caratteristiche epidemiologiche del nostro territorio, le sperimentazioni ed i progetti attivati localmente, nonché le risposte e le proposte dei cittadini rivolte agli operatori del Settore per ciascuno dei punti strategici del PRP:





1.      Ridurre il carico prevenibile ed evitabile di morbosità, mortalità e disabilità delle malattie non trasmissibili

2.      Prevenire le conseguenze dei disturbi neurosensoriali

3.      Promuovere il benessere mentale nei bambini, adolescenti e giovani

4.      Prevenire le dipendenze da sostanze e comportamenti

5.      Prevenire gli incidenti stradali e ridurre la gravità dei loro esiti

6.      Prevenire gli incidenti domestici e i loro esiti

7.      Prevenire gli infortuni e le malattie professionali

8.      Ridurre le esposizioni ambientali potenzialmente dannose per la salute

9.      Ridurre la frequenza di infezioni/malattie infettive prioritarie

10.  Attuare il Piano Nazionale Integrato dei Controlli per la prevenzione in sicurezza alimentare e sanità pubblica veterinaria





Per contribuire, con il nostro piccolo sforzo e con le nostre limitate energie al miglioramento della qualità della vita dei siciliani e al miglioramento del sistema salute , partiamo con queste tre giornate per far conoscere i documenti della programmazione regionale , dando un’identità tematica che è stata fatta confluire in rete nel sito www.prevenzionesicilia.it e che auspichiamo possa convogliare insieme ai contenuti delle tre giornate di oggi, anche progettualità ed iniziative future da parte dei cittadini e delle associazioni interessate.






Dott. Pietro Genovese

Presidente C.A.ME.L.O.S.





[i]  Dati ISTAT 2012

[ii] Dati CENSIS 2013

[iii] Piano Regionale della Prevenzione – Profilo Demografico

[iv] Enciclopedia Treccani

[v] Dizionario Medico – Corriere della sera

[vi] Piano Regionale della Prevenzione – Vision e Principi

[vii] Saltman 2000


[viii] Hoepli IT - la grande libreria on line