L’Associazione
C.A.ME.L.O.S. annovera, tra i propri scopi, anche quello di promuovere la
partecipazione alla vita politica e sociale dei siciliani per alimentare una
viva corrente di opinioni capace di indirizzare la vita culturale, economica e
morale della Sicilia. Di conseguenza, l’Associazione aspira ad essere un luogo
di comprensione e di studio degli scenari futuri in ambito civile, politico ed
economico.
In questo quadro,
Ca.me.l.o.s. sin nei primi anni di attività ha promosso attività culturali orientati alla promozione del Bene Comune.
Tra le tante iniziative
realizzate ricordiamo “il Buon Governo tra Etica, Federalismo e Sviluppo”
organizzato dalla nostra associazione
nella tre giorni di Calampiso
qualche anno fa, ma anche le iniziative
da noi denominate “palmizi socio politici” su vari temi culturali
(Laicità dello Stato, Principi non negoziabili, il ruolo delle politiche
familiari) , e di ambito più economico e sociale (“Come coniugare
efficacia e efficienza negli enti pubblici”
e l’”aziendalizzazione in
Sanità”) .
In tale contesto Ca.me.l.o.s, ha contribuito quest’anno a realizzare un progetto per l’Ordine dei Medici affinchè Il Piano Sanitario Regionale per la prevenzione o PRP possa effettivamente diventare lo strumento per contribuire a migliorare la qualità della vita ed il sistema salute.
Questa semplice ed ambiziosa idea , è stata da noi condivisa con il dott. Maurizio Ciofalo dell’Ordine dei Medici di Palermo e con il dott. Salvatore Requirez dell’Assessorato alla Salute con il quale in questi mesi sono intercorsi numerosi incontri e approfondimenti e che hanno concepito le tre giornate del convegno che oggi ci vedono qui riuniti oggi in questa prima giornata , qualificato consesso di studio fra esperti del Settore e della prevenzione, in un momento formativo accreditato per la formazione continua dell’Ordine dei Medici .
La formazione sui documenti
programmatici tra i professionisti della Filiera Salute sono una condizione
necessaria ma non sufficiente per la realizzazione del Piano Regionale della
prevenzione, ed è stata questa la ragione
condivisa tra tutti i soggetti promotori
dell’iniziativa, che ha portato a coinvolgere il mondo delle associazioni nelle successive due giornate , affinchè gli
apparentemente aridi e tecnici documenti della programmazione sanitaria,
potessero essere diffusi , attraverso un linguaggio adatto ai tempi di oggi e
di facile comprensione tra i partecipanti ed i cittadini siciliani che vorranno
interagire .
Il metodo seguito è stato
pertanto quello delle commissioni di studio riunitesi in questi mesi che hanno
preceduto l’organizzazione dell’evento ed hanno reso possibile l’iniziativa che
si svolgerà in tre giornate.
Camelos ritiene infatti che attraverso
un’attiva partecipazione del mondo associazionistico, il welfare e la
prevenzione possano ritrovare il posto che meritano e ridare nuovo slancio ad
una società siciliana in balia della crisi non solo economica ma soprattutto di
partecipazione e di idee.
L’impoverimento crescente delle
famiglie siciliane è purtroppo ormai un dato di fatto e quasi un terzo delle
famiglie siciliane (32,5%) si trova in una condizione di povertà relativa ,
dato quasi tre volte superiore a quello nazionale (12,6%). [i]
A ciò si aggiunga che il la
percentuale di popolazione a rischio
povertà è del 16,7% in Europa mentre è del 19,1% in Italia, e che il nostro
Stato si caratterizza per una forte
diseguaglianza territoriale nella distribuzione del PIL che passa da un
valore pro capite di € 31.124 del Centro Nord (valore di poco inferiore a
quello tedesco) ad un valore di € 17.957 del Mezzogiorno (addirittura inferiore
a quello della Grecia). [ii]
Un’Italia divisa in due da
un punto di vista economico che ha determinato negli ultimi anni un rallentamento del tasso di crescita demografico, con un’età
media della popolazione (42 anni) che si avvicina alla media italiana (44 anni)
e con l’indice di dipendenza anziani che sta riallineando la Sicilia,
storicamente una delle regioni più giovani, alla media nazionale.[iii]
Da sempre l’Italia dedica
poche risorse al welfare e tale evidenza è attestata dal valore della spesa pro
capite annua , pari a 7.972 € che classifica l’Italia all’11^ posizione tra i
Paesi Europei , dietro i Paesi Scandinavi , i
paesi del Be.ne.lux. , la Francia e la Germania.
In tale contesto la
scarsità di risorse impegnate nell’assistenza pubblica e sanitaria è ben più
marcata nel Mezzogiorno dove i livelli di spesa pro capite sono
significativamente inferiori ai livelli nazionali.
Lo studio del documento da
parte della Commissione di C.a.me.l.o.s. si è dapprima concentrato sugli
obiettivi generali, scegliendo, fra gli approcci possibili, quello legato alla
diffusione della conoscenza, attraverso l’approfondimento tecnico dei
principali documenti di riferimento della programmazione nazionale e regionale:
·
Il PNP
2014-2018 del Ministero della Salute
·
Il
Piano Regionale per la prevenzione 2015-2018
A seguito
dell’approfondimento tecnico , la commissione di studio ha compreso che alla
giornata dedicata agli esperti del settore della promozione sui punti
strategici del piano andavano affiancate altre due giornate da dedicare a due
target fondamentali per la diffusione del piano.
Il mondo dei giovani ed il
mondo dei club service rappresentano infatti alcuni fra i target privilegiati
per la diffusione del piano strategico elaborato dal DASOE dell’Assessorato
alla Salute. Tra le varie opzioni ed alternative possibili, hanno accolto
l’invito di C.a.me.l.o.s. l’Associazione Iniziativa Territoriale , a me legata
da un’amicizia personale con il Presidente Ing. Giacomo Filippone , e il Club
Rotary Palermo Est che, grazie
all’azione culturale del Presidente Antonino La Spina e con l’entusiasmo
organizzativo del dott. Gianluca Gioia, ha reso possibile nella terza giornata
il coinvolgimento di altri Club dell’Area Panormus ( Palermo Ovest e Lercara
Friddi).
Il termine Prevenzione
La prevenzione come molte delle parole italiane ha un’etimologia
chiara, è una parola che indica il
venire prima , preparare i rimedi contro danni e disgrazie.
In ambito medico come
sapete indica quell’insieme organico di
interventi volti a impedire l’insorgenza di un danno o ad apporsi alla sua
progressione e diffusione.
Lo studioso da più
riconosciuto padre della prevenzione è un italiano, Bernardino
Ramazzini. - Medico (Carpi 1633 - Padova 1714), professore di medicina teorica dapprima a Modena (dal
1682), quindi (dal 1700) all'università di Padova, dove fu anche rettore di
quel collegio medico. Egli enunciò e mise in atto precetti dottrinali e pratici
che costituiscono la premessa storica di quella che oggi chiamiamo medicina del
lavoro. Tali asserti, esposti da R. nella De
morbis artificum diatriba (1700), sottolineano la sua viva partecipazione
alle sofferenze dei lavoratori più esposti alle cause morbigene.
Studiò il decorso
delle malattie a forma epidemica, orientandosi verso la teoria di Th. Sydenham delle costituzioni e del
genio epidemico e facendo studi sull'influenza degli agenti atmosferici nel
decorso dei morbi. Inventò il barometro obliquo a mercurio. Precorse gli studi
sull'elettricità atmosferica e sulla scoperta dell'ossigeno e dell'ozono.
Nell'opera sua principe De morbis artificum dimostrò la
necessità di affiancare a una legislazione civile protettiva della salute degli
operai un movimento medico atto a preservarli dalle malattie, alle quali
possono andare incontro nell'esplicazione delle diverse forme di lavoro.[iv]
Esistono tre livelli di prevenzione,
che si riferiscono ad atti e fasi diverse[v]:
Prevenzione
Primaria: è la forma classica e
principale di prevenzione, focalizzata sull'adozione di interventi e
comportamenti in grado di evitare o ridurre l'insorgenza e lo sviluppo di una
malattia o di un evento sfavorevole. La maggior parte delle attività di promozione della
salute verso la popolazione sono,
ad esempio, misure di prevenzione primaria, in quanto mirano a ridurre i
fattori di rischio da cui potrebbe derivare un aumento dell'incidenza di quella
patologia. Frequentemente la prevenzione primaria si basa su azioni a livello
comportamentale o psicosociale (educazione sanitaria, interventi psicologici e
psicoeducativi di modifica dei comportamenti, degli atteggiamenti o delle
rappresentazioni). Un esempio di prevenzione primaria è rappresentato dalle
campagne antifumo o anti alcol promosse
dai governi, migliorare il regime dietetico ed alimentare della popolazione ,
limitare l’esposizione ai raggi ultravioletti, ridurre i contatti con sostanze
cancerogene.
Prevenzione
Secondaria: si
tratta di una definizione tecnica che si riferisce alla diagnosi precoce di
una patologia, permettendo così di intervenire precocemente sulla stessa, ma
non evitando o riducendone la comparsa. La precocità di intervento aumenta le
opportunità terapeutiche, migliorandone la progressione e riducendo gli effetti
negativi. Esiste un modello che schematizza l’evoluzione della storia naturale
di una malattia detto modello di Hutchinson, che individua inun diagramma
quattro tempi :
-
T1 il
momento del verificarsi del danno biologico (obiettivo di prevenzione primaria)
-
T2 il
momento il cui danno diventa diagnosticabile
-
T3
quando la malattia diventa sintomatica
-
T4
l’esito della malattia o il decesso
Perché una prevenzione secondaria sia
efficace questo momento deve localizzarsi fra T2 e T3 . La prevenzione
secondaria si può attuare in due modi:
-
Diagnosi
precoce (rivolta al singolo individuo)
-
Screening
di massa (richiede un intevento di sanità pubblica)
Un esempio di prevenzione secondaria è
lo svolgimento del pap test e la
mammografia nella
popolazione femminile sana.
Prevenzione
Terziaria: per alcuni studiosi è un
termine tecnico relativo non tanto alla prevenzione della malattia in sé,
quanto dei suoi esiti più complessi. La prevenzione in questo caso è quella
delle complicanze, delle probabilità di recidive e della morte (anche se, in tale
caso, tutti i trattamenti terapeutici sarebbero in un certo senso,
paradossalmente, "prevenzione"). Con prevenzione terziaria si intende
anche la gestione dei deficit e delle disabilità funzionali consequenziali ad
uno stato patologico o disfunzionale.
Visione e Principi del Piano
Nel recepire vision,
priorità e criteri del Piano Nazionale per la Prevenzione 2014 – 2018 il
Dipartimento Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico dell’Assessorato
alla Salute , sulla base delle analisi di contesto e del profilo di salute
territoriale, ha individuato i programmi di prevenzione , ha definito la popolazione
target,e la gestione delle azioni funzionali, che sono state inquadrate nel nuovo PRP 2014-2018 .[vi]
Ma quali sono i principi e
la vision del PNP ?
1. La promozione della salute e della
prevenzione come fattori di sviluppo di una società.
2. Garantire equità e contrasto delle
diseguaglianze.
3. Porre le popolazioni e gli individui al
centro degli interventi con la finalità di conseguire il più elevato livello di
salute raggiungibile.
4. Basare gli interventi di prevenzione e
promozione e tutela della salute sulle evidenze di efficacia “Evidence Based”.
5. Accettare la sfida su economicità,
innovazione e governance.
6. Empowerment dei professionisti, degli
individui e della popolazione.
Il PRP
pertanto ambisce a diventare un piano della Promozione della Salute attuato
attraverso mirate azioni di prevenzione che si sviluppino in un quadro
strategico fino al 2018, recependo gli obiettivi sottoscritti dal Governo
nazionale ed incorporando obiettivi decisi all’interno di un Piano nazionale.
Affinchè tale obiettivo possa realmente essere realizzato,
C.a.me.l.o.s. auspica che gli organi politici responsabili del PRP, non seguano
logiche orientate verso un rigido centralismo dirigista nell’applicazione delle
misure. Un piano infatti deve essere si codificato in un insieme logico e
coerente di obiettivi, azioni , risultati attesi e controlli. Ma oltre a queste dimensioni dell’agire
istituzionale , è sempre necessario in un orizzonte
di medio termine, porsi
in una necessaria dimensione di ascolto delle Associazioni e della popolazione
per mettere in pratica quello che dovrà essere il Leitemotive ed i Tag Cloud
del nuovo piano :
Stewardship: la stewardship ovvero la strategia di gestione responsabile
delle risorse , con riferimento al Piano
della Prevenzione dovrà introdurre tra
tutti gli attori un principio etico
nella individuazione e nell’allocazione delle risorse, che in periodi di
spending review e crisi finanziarie, può favorire la convergenza di interessi e
contributi diversi nei processi decisionali rispetto a quelli originariamente
stabiliti.
Una stewardship che possa corresponsabilizzare tutti gli stakeholders per la gestione responsabile del bene comune , e il
benessere della popolazione è certamente il bene comune per eccellenza di un
territorio.
La stewardship,
diversamente da leadership più tradizionali fondate sul mandato istituzionale,
si caratterizza per la capacità di motivare e creare senso di appartenenza e di
rivestire il ruolo di collaboratore con uno stile “di essere al servizio”,
esercitando responsabilità e autorevolezza.
Nel campo della sanità
pubblica e della health policy il concetto di
stewardship è stato definito nel
World Health Report 2000 dell’OMS come “l’accurata e responsabile gestione
(governance) del benessere della popolazione”[vii].
Lo sviluppo del ruolo di steward della prevenzione e della promozione della
salute da parte del settore sanitario nel raggiungimento con i portatori di
interesse degli obiettivi di salute è un obiettivo prioritario del PNP
2014-2018 .
Governance: e’ un termine che ha origine da due parole inglesi, Government (Governo, Amministrazione) e
Alliance (Accordo, Alleanza) ed indica in italiano sia l’insieme delle
strutture che presiedono una strategia aziendale o governativa, sia la classe
dirigente che intende perseguirli.[viii]
Per governance della prevenzione vogliamo pertanto qui intendere quell’alleanza
nata sul campo e sulle competenze fra lo Stato e le sue articolazioni locali
(Regioni, Assessorati, Comuni ) e che tiene pertanto conto di tutti gli attori
e stakeholders chiamati a dare il loro
contributo sul tema della prevenzione.
Rilevanza : Occorre ben comprendere il
carico di malattia per l’intera popolazione regionale ed in termini di
diffusione per porre il focus e le risorse sui reali problemi di particolare
impatto sulla popolazione di un territorio in termini di salute.
Coerenza: La coerenza del PRP va letta in
relazione ai documenti della
programmazione nazionale e al quadro normativo –giuridico in cui è inserita.
Nel caso della Regione Siciliana non deve prescindere dal ruolo svolto sul territorio dalle Aziende
Sanitarie Locali , ospedaliere e dai policlinici universitari.
Sviluppo: opportunità di saper cogliere e
valorizzare i contributi di tutti gli stakeholders sul tema della prevenzione
ben sapendo che differenti sono i contributi che possono dare gli enti pubblici
deputati all’erogazione dei servizi, i soggetti privati convenzionati , le aziende farmaceutiche e le associazioni ma
che sono attraverso un’azione sinergica ed osmotica tra tutti gli attori
potranno essere generati fattori di sviluppo sostenibili .
Occorre infine superare il
concetto , tutto ragionieristico, della prevenzione come generatore di costi
che, in epoca di spending review, non aiuta le politiche sanitarie di
prevenzione. Oggi infatti in molti dei documenti economici , sia ministeriali
sia dell’assessorato alla salute , viene presentata la assistenza collettiva e
sanitaria in ambiente di lavoro mettendo in evidenza le risorse impiegate per
acquisizione di beni e servizi e di personale: ne consegue un focus marcato sui
costi della prevenzione che non lascia spazio alla valutazione, non solo
economica, ma soprattutto sociale dei molteplici interventi attuati oggi in
materia di prevenzione e che, pur determinando forti risparmi di spesa futura,
sfuggono ad una rappresentazione formale
e ad una valutazione economica apprezzabile.
Eppure le politiche per la
prevenzione rappresentano è un formidabile strumento di governante per le
politiche sanitarie nonché agente
educativo per accrescere la consapevolezza dei nostri cittadini.
E’ l’auspicio di Camelos che si possa ideare , a
livello regionale, una revisione delle modalità di rendicontazione che consenta
la definizione di un nuovo modello di
rendicontazione sociale per la prevenzione che possa far conoscere , in
modo divulgativo e accessibile tra gli addetti ai lavori e non , le
caratteristiche epidemiologiche del nostro territorio, le sperimentazioni ed i
progetti attivati localmente, nonché le risposte e le proposte dei cittadini rivolte
agli operatori del Settore per ciascuno dei punti strategici del PRP:
1. Ridurre il carico prevenibile ed
evitabile di morbosità, mortalità e disabilità delle malattie non trasmissibili
2. Prevenire le conseguenze dei disturbi
neurosensoriali
3. Promuovere il benessere mentale nei
bambini, adolescenti e giovani
4. Prevenire le dipendenze da sostanze e
comportamenti
5. Prevenire gli incidenti stradali e
ridurre la gravità dei loro esiti
6. Prevenire gli incidenti domestici e i
loro esiti
7. Prevenire gli infortuni e le malattie
professionali
8. Ridurre le esposizioni ambientali
potenzialmente dannose per la salute
9. Ridurre la frequenza di
infezioni/malattie infettive prioritarie
10. Attuare il Piano Nazionale Integrato
dei Controlli per la prevenzione in sicurezza alimentare e sanità pubblica
veterinaria
Per contribuire, con il nostro piccolo
sforzo e con le nostre limitate energie al miglioramento della qualità della
vita dei siciliani e al miglioramento del sistema salute , partiamo con queste
tre giornate per far conoscere i documenti della programmazione regionale ,
dando un’identità tematica che è stata fatta confluire in rete nel sito
www.prevenzionesicilia.it e che auspichiamo possa convogliare insieme ai
contenuti delle tre giornate di oggi, anche progettualità ed iniziative future da
parte dei cittadini e delle associazioni interessate.
Dott. Pietro Genovese
Presidente C.A.ME.L.O.S.